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L'esperiemento Pamela |
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PAMELA, ?Payload for Antimatter Matter Exploration and Light-nuclei Astrophysics?, lo strumento italiano che per primo esplorer? dallo Spazio antimateria e materia oscura, ? finalmente pronta per essere integrata sul satellite e preparata al lancio.
Per questo motivo il prossimo 29 marzo l?apparato sar? trasferito dalla sezione INFN presso l?Universit? di Roma ?Tor Vergata?, dove ? stato progettato e realizzato, ai laboratori della TsSKB-Progress in Russia, a Samara, per essere installato sul satellite russo Resurs-DK1 e poi trasportato alla base di Bajkonur in Kazakhstan, da dove nel prossimo autunno sar? lanciato per essere posizionato su un'orbita ellittica quasi polare tra 300 e 600 chilometri d?altezza.
PAMELA, che operer? per almeno tre anni, ? frutto di una collaborazione internazionale coordinata dall?Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Vi partecipano l?Agenzia Spaziale Italiana con il contributo delle agenzie spaziali tedesche, svedesi e russe.
L?obiettivo di PAMELA sar? quello di indagare l?affascinante questione dell?antimateria e della materia oscura, studiando i raggi cosmici. I raggi cosmici sono particelle energetiche di diversa natura che giungono dallo Spazio e trasportano importanti informazioni sulla sorgente cosmica che li ha emessi, sulla composizione della materia che costituisce l?Universo e quindi sulla sua origine ed evoluzione.
In particolare PAMELA misurer? il flusso, l?energia e le caratteristiche dei raggi cosmici di origine galattica, interplanetaria e solare con una precisione mai ottenuta prima, consentendo notevoli progressi in questo importante e giovane settore dell?astrofisica.
Grazie alla sofisticata strumentazione di PAMELA si potranno effettuare per la prima volta osservazioni di lungo periodo senza il disturbo dell?atmosfera con la quale i raggi cosmici interagiscono. Finora dati di questo tipo sono stati raccolti da strumenti posti su palloni stratosferici, e una volta anche sullo Space Shuttle, ma sempre per breve tempo.
PAMELA fornir? inoltre informazioni sulle particelle energetiche emesse dal Sole e sulla loro interazione con il campo magnetico terrestre.
?PAMELA?, dice Piergiorgio Picozza, direttore della sezione INFN dell?Universit? di Tor Vergata, che ha coordinato il lavoro delle sezioni INFN di Firenze, Napoli, Trieste, Bari, dei Laboratori Nazionali di Frascati e della collaborazione internazionale, ?? attualmente lo strumento pi? avanzato nel campo dello studio dell?antimateria, della materia oscura e dei raggi cosmici in generale, ed ? il risultato del lavoro comune fatto da un gran numero di ricercatori, in gran parte giovani. La sua messa in orbita nel prossimo autunno rappresenter? il coronamento di un lungo periodo di ricerche nello spazio realizzate dal nostro gruppo in tutti questi anni?.
Lo strumento pesa quasi cinquecento chili, ha le dimensioni di un parallelepipedo alto 1,3 metri con 75x75 centimetri di base ed ? composto essenzialmente da un grande magnete corredato da un notevole numero di rivelatori che permettono di riconoscere le particelle, tracciarne la traiettoria e misurarne l?energia. Completano l?apparato sofisticati dispositivi elettronici per la lettura dei rivelatori, la gestione dell?apparato e il collegamento con i sistemi di comunicazione del satellite.
PAMELA ? uno degli elementi del programma dell?ASI dedicato alle alte energie che, oltre all?importante ruolo nell?astronomia X e gamma con la partecipazione alle missioni SWIFT e GLAST della NASA e il satellite nazionale AGILE, prevede importanti contributi alla realizzazione dell?Anti Matter Spectometer (AMS) per lo studio dei raggi cosmici dalla Stazione Spaziale e altri progetti di nuova generazione allo studio. La maggior parte di questi programmi ? frutto dell?intensa collaborazione tra ASI e INFN che permette all?Italia di essere all?avanguardia nel mondo nel settore dell?astrofisica delle alte energie.
Appuntamento allora al prossimo autunno per il lancio!
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