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vista dell’interno di un computer della famiglia APE. A sinistra una “scheda madre” estratta dal computer. |
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I supercalcolatori ApeNext hanno una nuova casa presso l?Universit? di Roma La Sapienza: ? il Laboratorio di Calcolo che verr? inaugurato l?8 febbraio alle ore 11, presso i locali della sala macchine Citicord (Piazzale Aldo Moro 5, Edificio Fermi del Dipartimento di Fisica). Il Laboratorio vede la luce grazie a una collaborazione fra il Dipartimento di Fisica, l?Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e il Centro Interateneo per le Tecnologie dell?Informazione e della Comunicazione nella Ricerca e nella Didattica (Citicord).
Il Laboratorio ? frutto della collaborazione di una rete di enti di ricerca e universit? europee, concepita per la realizzazione di una infrastruttura di calcolo tra le pi? potenti al mondo. Quest?ultima sar? dedicata alla ricerca di base, ma avr? ricadute estremamente rilevanti in campo economico e industriale. Nell?ambito della collaborazione, il ruolo dell?Italia ? di guida sia a livello scientifico che industriale. L?infrastruttura di calcolo finora realizzata comprende un ulteriore sistema ApeNext, con 1500 processori, che si trova istallato presso il laboratorio tedesco Desy, mentre una fornitura di 3000 processori ? in corso presso l?Universit? di Bielefeld, in Germania. Inoltre, a Roma verranno installati a breve altri 1000 processori, di propriet? del Cnrs, che saranno utilizzati via rete dai fisici francesi. A queste installazioni corrisponde una complessa struttura di attivit? scientifiche comuni fra gruppi di ricerca appartenenti a vari Paesi europei.
I supercalcolatori ApeNext sono fra le pi? potenti macchine di calcolo esistenti al mondo: a svilupparli ? stata una collaborazione internazionale guidata dall?Infn e comprendente il laboratorio Desy, il francese Centre National de la Recherche Scientifique (Cnrs) e l'Universit? Paris-Sud, a Parigi. Il sistema ApeNext installato a Roma ? costruito dalla societ? Eurotech di Amaro (Udine) e contiene oltre 6000 processori, con una potenza di calcolo totale dell'ordine degli 8 Tflops (corrispondenti a una potenza di calcolo di 8000 miliardi di operazioni con numeri reali al secondo) e una memoria di circa 1.5 Tbyte (corrispondenti a 1500 miliardi di byte).
In tutto il mondo, sono meno di una decina i calcolatori con potenza analoga a quella di ApeNext. Tuttavia la potenza di calcolo ? solo uno degli aspetti di cui si deve tener conto nel valutare le prestazioni di un supercalcolatore, perch? entro certi limiti essa pu? essere aumentata semplicemente affiancando un numero sempre crescente di macchine e collegandole in modo che lavorino in parallelo. Di conseguenza, a essere rilevanti sono anche altri tre fattori: il consumo di energia, lo spazio occupato e il costo del sistema. ApeNext vanta una serie di innovative e originali soluzioni architettoniche che permettono di accompagnare alle altissime prestazioni di calcolo una drastica riduzione dei costi di sviluppo e di costruzione, del consumo energetico e dell'ingombro fisico rispetto a calcolatori pi? tradizionali di classe comparabile. Inoltre l?affidabilit? del sistema ? tale che esso pu? eseguire senza interruzione elaborazioni estremamente complicate, della durata anche di alcune settimane. Nel complesso, a livello mondiale esiste un unico altro progetto con obiettivi comparabili a quelli di ApeNext ed ? sviluppato dalla Columbia University di New York e dall'Edinburgh Parallel Computing Center (Epcc) in collaborazione con Ibm Research.
ApeNext ? stato preceduto da altre tre generazioni di computer Ape (Array Processor Experiment), concepiti per svolgere le complesse elaborazioni necessarie per lo studio di propriet? ed interazioni delle particelle elementari. In particolare, grandi potenze di calcolo sono necessarie per comprendere la struttura pi? intima di protoni e neutroni, ma anche per risolvere grandi enigmi come quelli che riguardano il diverso comportamento di materia e antimateria. I supercomputer ospitati nel nuovo Laboratorio di Calcolo romano tuttavia troveranno impiego anche in settori della ricerca scientifica diversi dalla fisica.
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