Come promuovere quello scambio proficuo tra ricerca e industria che porta nel nostro quotidiano tecnologie e innovazioni che possono migliorare la qualità della nostra vita? Come favorire la condivisione di nuova conoscenza tra queste due realtà, che operano spesso in contesti così lontani gli uni dagli altri? Come rendere più efficiente il processo di comunicazione tra mondo scientifico e mondo produttivo? Sono alcune delle domande al centro della giornata di lavori “INFN.Open: il trasferimento tecnologico, dalla ricerca all’innovazione”, che si è tenuto oggi, 18 settembre, nella sede di Palazzo Merulana a Roma. All’evento, organizzato nell’ambito del progetto INFN.Open (Open INnovation from Fundamental Nuclear research), e introdotto da Oscar Adriani della Giunta Esecutiva dell’INFN e moderato dal giornalista scientifico Luca Fraioli, hanno preso parte Fulvio Pellegrini per il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud e il Responsabile della Direzione Advisory e CC Tecnici di Cassa Depositi e Prestiti, Luca D’Agnese, Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN, Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, David Alesini e Luigi Faillace dei Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN e di BeamX srl, Francesco Collamati della Sezione INFN di Roma e di Radiantis Research srl, Pierangelo Scaglia di OMB Valves srl, Luca Taffarello della Sezione INFN di Padova, Manuel Da Rocha Rolo della Sezione INFN di Torino, oltre a rappresentanti della comunità scientifica e industriale e degli organismi dell’INFN dedicati al trasferimento tecnologico.
“La ricerca di base ha bisogno di tecnologie avanzate che spesso richiedono soluzioni oltre lo stato dell’arte e che quindi non fanno ancora parte del know-how industriale. Il mondo della ricerca viene così a rappresentare una fonte unica di tecnologia innovativa in molti campi, dalla superconduttività, all’elettronica, dalla meccanica di precisione, alle reti ad alte prestazioni”, spiega Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico dell’INFN. “Un ente di ricerca impegnato alla frontiera della conoscenza come l’INFN – prosegue Cestelli Guidi – rappresenta una vera e propria miniera per il mondo produttivo, e in ultima istanza per la società. Da qui l’importanza di promuovere e rendere il più efficiente possibile il trasferimento di conoscenza e tecnologia dal mondo scientifico al mondo dell’industria. Ed è proprio questo l’obiettivo del progetto INFN.Open: mettere a disposizione del mondo produttivo, e dunque della società, il ricchissimo patrimonio di tecnologie messe a punto dall’INFN nelle proprie attività di ricerca”.
L’incontro è stato l’occasione per presentare anche alcune storie di successo che hanno mostrato le potenzialità di un sistema dove ricerca e innovazione possono diventare strumento di crescita per il Paese: dall’azienda che grazie all’acquisizione di competenze nel campo della criogenia ha dato avvio a nuove attività imprenditoriali, agli spin-off dell’INFN che permettono di fornire applicazioni innovative in campo medico e industriale, per citare alcuni esempi.
La giornata di lavori si è conclusa con la tavola rotonda cui hanno preso parte Mariangela Cestelli Guidi coordinatrice del Comitato per il trasferimento tecnologico INFN, Ezio Previtali, direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN, Fulvio Pellegrini, esperto di valutazione per l’Ufficio dell’Autorità di Gestione del PON Governance e Capacità Istituzionale del Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud, che finanzia il progetto, Luca D’Agnese, responsabile della Direzione Advisory e CC Tecnici di Cassa Depositi e Prestiti, che si sono confrontati sulle strategie, le procedure e le azioni da adottare per far sì che le tecnologie messe a punto dalle istituzioni di ricerca come l’INFN possano essere trasmesse al mondo produttivo e alla società.