Nell’anno internazionale della scienza e della tecnologia quantistica, la Chalmers University of Technology e l’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma hanno organizzato l’8 e 9 ottobre 2025 a Goteborg il workshop tematico Quantum Technology meets Quantum Materials, con l’obiettivo ultimo di rafforzare la collaborazione tra Italia e Svezia in questi settori che promettono di avere nei prossimi anni un enorme impatto sulla ricerca e sul futuro della nostra società.
L’Italia è all’avanguardia nel settore dei dispositivi quantistici, anche grazie al determinante contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca che negli ultimi anni ha sostenuto attraverso i finanziamenti PNRR diverse iniziative per lo sviluppo delle tecnologie e del calcolo quantistico, inquadrate all’interno strategia nazionale sulle tecnologie quantistiche recentemente varata, che definisce un percorso fondato su cinque pilastri: calcolo, simulazione, comunicazioni, sensori e scienza di base. Anche la Svezia ha presentato la sua strategia quantistica nazionale e investe in queste tecnologie ormai da diversi anni.
“L’importanza strategica del tema scelto per l’evento è confermata dal premio Nobel per la fisica conferito solo pochi giorni fa, proprio per la ricerca quantistica, a John Clarke, Michel H. Devoret e John M. Martinis, – ha sottolineato l’Ambasciatore d’Italia a Stoccolma Michele Pala – e la nostra Ambasciata ha messo la collaborazione scientifico-tecnologica nel settore quantistico tra Svezia e Italia come una delle proprie priorità”.
I due giorni di discussione tra la comunità di ricerca italiana e quella svedese durante il workshop Quantum Technology meets Quantum Materials hanno permesso di identificare diversi temi di ricerca avanzata, che beneficeranno grandemente della collaborazione tra le istituzioni dei due Paesi.
“Grazie agli enormi sviluppi degli ultimi anni, il potenziale scientifico delle tecnologie quantistiche è cresciuto in maniera significativa”, spiega Oscar Adriani della Giunta Esecutiva dell’INFN. “Si stanno delineando ambiti applicativi innovativi che permetteranno di utilizzare queste nuove tecnologie in diversi campi, che spaziano da computer quantistici sempre più performanti, a sensori a bassissimo rumore per la fisica fondamentale, di grande interesse per le attività scientifiche dell’INFN. Le tecnologie dei materiali innovativi sono fondamentali per poter costruire dispositivi quantistici sempre più all’avanguardia. I rapporti con le Università svedesi, ed in particolare con Chalmers, sono quindi strategici per l’INFN, perché i laboratori svedesi sono dotati dei migliori strumenti attualmente disponibili per lo studio e lo sviluppo di nuovi materiali, e dato che le ricercatrici e i ricercatori che vi lavorano sono esperti riconosciuti a livello europeo e mondiale nella ricerca sui materiali innovativi”, conclude Adriani.
Il workshop, che aveva anche l’obiettivo di stimolare una proficua discussione per creare le basi di un possibile accordo bilaterale di collaborazione tra i due Paesi, ha proposto contributi della comunità scientifica provenienti, per quanto riguarda l’Italia, dall’INFN e dalle università di Napoli Federico II, Milano Bicocca, Padova, Sapienza di Roma e Torino, mentre, per la Svezia, dalla Chalmers University e dal KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma.