NUOVA TECNICA PER STUDIARE LA PITTURA DELL’ANTICO EGITTO

30 Giugno 2016

cofanetti egitto 2016 Una nuova tecnica scientifica non invasiva chiamata Fluorescenza a raggi X per scansioni macro (Ma-XRF) è stata usata, per la prima volta, per studiare reperti appartenenti a un antico corredo funebre egizio della collezione del Museo Egizio di Torino. La tecnica è stata sviluppata dai ricercatori del laboratorio LANDIS dell’INFN, nodo di CHNet, la rete per lo studio del patrimonio culturale dell’INFN e dell’IBAM-CNR, entrambi coinvolti nelle attività di E-RIHS, l’infrastruttura di ricerca europea sull’Heritage Science di cui l’Italia è capofila.
La Ma-XRF è stata impiegata su alcuni cofanetti in legno dipinti presenti nella tomba di Kha, architetto del faraone durante la XVIII dinastia (1420-1351 a.c). Si tratta di una tecnica non invasiva a scansione che permette di ottenere un mapping chimico del reperto analizzato senza danneggiarlo e fornendo importanti indicazioni su materie prime, tecnica pittorica e stato di conservazione. Lo scanner, interamente progettato e sviluppato presso il LANDIS, permette di ottenere immagini ad alta risoluzione degli elementi chimici su superfici dipinte ed è a oggi l’unico capace di lavorare su grandi superfici (105×70 cm), ad altissima velocità (fino a 200 mm/sec) e con una risoluzione spaziale fino a 30 micron (pari a 30 centesimi di millimetro). L’analisi svolta si inserisce in un progetto multidisciplinare che coinvolge anche ricercatori dell’Istituto per i processi chimico fisici (Ipcf) di Messina, del Centro Fermi, della Soprintendenza Archeologica del Piemonte e delle Università di Milano-Bicocca e Roma Tor
Vergata.

Potrebbero interessarti anche

Immagine di copertina della serie di dirette "Oltre i confini"

OLTRE I CONFINI: l’INFN racconta in diretta i luoghi della ricerca, dalle profondità dello spazio agli abissi

ALICE misura la conversione del piombo in oro con calorimetri italiani

Laura Zani, ricercatrice INFN presso la Sezione di Roma Tre e vincitrice del Young Experimental Physicist Prize 2025

Il Young Experimental Physicist Prize 2025 alla ricercatrice INFN Laura Zani

Immagine: MEG II ©PSI

Alla ricerca di nuova fisica: MEG II aggiorna il suo record

L'apparato sperimentale PADME installato sulla linea di fascio BTF-1 ai Laboratori Nazionali Frascati dell'INFN

Nuovi risultati dell’esperimento Padme nella ricerca della particella X17

Corridoio caldo della sala macchine del centro di calcolo di INFN Torino.

Tecnologie di calcolo per Einstein Telescope: inaugurato a Torino il laboratorio CTLAB4ET