Dal 23 al 27 giugno 2025, oltre 600 scienziate e scienziati si sono riuniti per discutere il futuro della fisica delle particelle europea nel contesto globale. L’Open Symposium, ospitato al Lido di Venezia dall’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare con il supporto del CERN, rappresenta una tappa fondamentale nell’aggiornamento in corso della Strategia Europea per la Fisica delle Particelle (European Strategy for Particle Physics, ESPP), offrendo alla sua comunità in Europa, e anche oltre, l’opportunità di valutare priorità scientifiche e approcci tecnologici per il futuro a medio e lungo termine del settore.
Le raccomandazioni strategiche, che rifletteranno le ambizioni e le priorità della comunità, dovrebbero essere presentate al Consiglio del CERN all’inizio del 2026. I progetti vengono approvati dal Consiglio tramite un processo decisionale distinto, che tiene conto delle raccomandazioni strategiche e di altre considerazioni.
Il precedente aggiornamento dell’ESPP nel 2020 aveva sottolineato l’importanza di garantire la leadership scientifica e tecnologica dell’Europa in questo settore. Basandosi sulla scoperta del bosone di Higgs al Large Hadron Collider (LHC) del CERN, raccomandava come priorità assoluta la costruzione di una “fabbrica di Higgs” con elettroni e positroni dopo il termine operativo dell’LHC, previsto per il 2041, e, nel lungo termine, l’ambizione per l’Europa di realizzare un collisore protone-protone alle maggiori energie possibili.
“È il momento giusto per costruire un futuro brillante per il nostro campo in Europa, insieme ai nostri partner globali”, ha dichiarato Fabiola Gianotti, Direttore Generale del CERN. “I risultati ottenuti dalla comunità mondiale del CERN nell’attuazione dell’aggiornamento ESPP del 2020 dimostrano che siamo una comunità forte, capace di progettare, costruire e gestire strutture di straordinaria complessità che superano sempre le aspettative. Questa è la nostra risorsa più grande mentre ci prepariamo a progetti ancora più ambiziosi”.
Un totale di 266 contributi da parte della comunità scientifica, che coprono tutti gli aspetti della fisica delle particelle, ha costituito la base per vivaci discussioni durante il simposio aperto di questa settimana. Partecipanti provenienti da istituti di oltre 36 paesi di tutto il mondo, inclusi molti giovani ricercatori e ricercatrici, hanno espresso la necessità di un programma di ricerca ambizioso e innovativo che mantenga il CERN come centro di riferimento mondiale per la fisica dei collisori, garantendo allo stesso tempo un programma scientifico diversificato, con il massimo impatto in termini di fisica e con approcci complementari ai collisori. I contributi di ricercatrici e ricercatori in campi affini hanno inoltre evidenziato le ricche connessioni tra la fisica delle particelle, la fisica nucleare e la fisica astroparticellare.
Identificare il collisore di punta (flagship project) più promettente per succedere a LHC al CERN è uno degli obiettivi principali dell’aggiornamento ESPP 2026. In risposta diretta all’aggiornamento del 2020, uno studio di fattibilità per un Future Circular Collider (FCC) – che potrebbe ospitare un collisore elettrone-positrone con una circonferenza di 91 km, seguito da un collisore protone-protone a energie di frontiera, ospitato nello stesso tunnel – è stato completato nel marzo 2025. Oltre a FCC, altri progetti vengono presi in considerazione per lo stesso orizzonte temporale, e includono un collisore lineare elettrone-positrone al CERN e collisori più piccoli che riutilizzerebbero il tunnel di LHC. Grandi progressi sono stati compiuti anche verso un collisore a muoni, ma sono necessari ancora diversi anni di ricerca e sviluppo per dimostrarne la fattibilità.
I contributi nazionali, formulati dai membri delle comunità di fisica delle alte energie nei 25 Stati Membri del CERN, indicano finora un ampio consenso al programma FCC, grazie al suo eccezionale potenziale scientifico e al valore strategico a lungo termine. Le discussioni sui progetti alternativi proseguiranno, a sottolineare l’importanza di un confronto continuo e di una valutazione approfondita. Restano ancora diversi passaggi importanti prima della finalizzazione delle raccomandazioni della ESPP. I gruppi di esperte ed esperti della ESPP stanno lavorando a una valutazione comparativa dei futuri collisori proposti, in termini di potenziale scientifico, impatto ambientale e sostenibilità, maturità tecnica, costi, risorse umane necessarie e tempi di realizzazione.
“Sono felice di vedere che le raccomandazioni dell’aggiornamento ESPP del 2020 e la loro attuazione tramite lo Studio di Fattibilità di FCC godono di un ampio sostegno da parte della stragrande maggioranza della comunità della fisica delle alte energie e degli esperti e delle esperte di riferimento”, ha dichiarato Costas Fountas, Presidente del Consiglio del CERN. “La scoperta del bosone di Higgs a LHC nel 2012 ha aperto un nuovo percorso di scoperta che può essere realizzato solo con un futuro collisore dotato del programma di ricerca più ampio e promettente, e il Consiglio del CERN attende con vivo interesse le raccomandazioni finali della comunità”.
C’è grande attesa per le conclusioni dell’ESPP perché eventuali ritardi nel raggiungere un accordo su quale collisore debba succedere a LHC sono visti dalla comunità come un rischio per la leadership del CERN e la sua capacità di attrarre l’interesse della comunità globale.
Dopo il vivace dialogo che ha animato il simposio aperto, le discussioni proseguiranno nei prossimi mesi. Insieme a una seconda tornata di contributi da parte delle comunità nazionali, da presentare entro il 14 novembre, ciò fornirà la base per la redazione finale delle raccomandazioni strategiche a dicembre.
“Sono lieto di vedere così tanti colleghi e colleghe, dall’Europa e oltre, partecipare attivamente al dibattito sui contributi scientifici ricevuti dalla comunità della fisica delle particelle, per definire il prossimo grande progetto di acceleratore che permetterà al CERN e all’Europa di mantenere il ruolo di leader nel nostro campo””, ha affermato Karl Jakobs, Segretario della Strategia. “Inoltre, sono stati discussi anche gli obiettivi e le priorità scientifiche in altre aree della fisica. Ci aspettiamo ulteriori contributi significativi e nuove discussioni mentre l’aggiornamento dell’ESPP 2026 entra nella sua fase finale”.
“L’Open Symposium per l’aggiornamento 2026 della Strategia Europea per la Fisica delle Particelle, che l’INFN, con il supporto del CERN, ha ospitato in Italia, al Lido di Venezia, rappresenta una pietra miliare nel percorso collettivo della nostra comunità per definire le priorità scientifiche e le direzioni tecnologiche che disegneranno il futuro del nostro settore”, commenta Sandra Malvezzi, vicepresidente dell’INFN che ha coordinato il Comitato Organizzatore Locale dell’Open Symposium. Questo momento di confronto pone, infatti, le basi per definire le ambizioni, la leadership e le responsabilità dell’Europa nel campo della fisica delle particelle. Il Simposio è stato uno spazio di dialogo aperto e con grande coinvolgimento, come è caratteristico della nostra grande comunità, e noi, sia come INFN sia come Comitato Organizzatore Locale, siamo onorati di averlo ospitato e supportato, contribuendo così alla pianificazione strategica della fisica delle particelle, uno dei principali e più importanti settori della ricerca scientifica”.
Note di approfondimento
Gli acceleratori di particelle permettono ricerche uniche sui costituenti fondamentali dell’universo e richiedono decenni di pianificazione e costruzione. La scoperta del bosone di Higgs al Large Hadron Collider del CERN nel 2012, senza che finora siano stati osservati altri nuovi costituenti elementari alle energie finora raggiunte, segna un punto di svolta nel campo. Dopo oltre 50 anni di ricerche da Nobel concentrate sulla conferma del Modello Standard della fisica delle particelle, oggi ci troviamo di fronte a interrogativi profondi su ciò che si trova oltre questa nostra teoria: la natura della materia oscura e dell’energia oscura, il motivo della predominanza della materia sull’antimateria, e l’origine dello spazio e del tempo, solo per citarne alcuni.
Come particella elementare più semplice ma al contempo meno compresa, il bosone di Higgs potrebbe essere legato a molti di questi misteri irrisolti. Per indagare più a fondo queste prospettive, i fisici e le fisiche devono misurarne proprietà e interazioni con un livello di dettaglio estremo. L’aggiornamento della Strategia Europea per la Fisica delle Particelle (ESPP) del 2020 ha quindi raccomandato come massima priorità la realizzazione di un collisore elettrone-positrone, una “fabbrica di Higgs”, e, nel lungo periodo, che l’Europa si ponga l’ambizione di realizzare un collisore protone-protone alle massime energie possibili. In seguito a questa raccomandazione, il CERN ha condotto lo studio di fattibilità del Future Circular Collider (FCC) e ha presentato il suo rapporto finale all’ESPP nel marzo 2025. Altre proposte mature per una fabbrica di Higgs nel periodo considerato includono acceleratori lineari.
Lanciato dal Consiglio del CERN nel marzo 2024, l’aggiornamento della ESPP 2026 mira a sviluppare un piano visionario e concreto per far progredire in modo significativo la conoscenza umana nella fisica fondamentale, in particolare attraverso la realizzazione del prossimo progetto di punta del CERN. Il processo dovrebbe anche stabilire delle opzioni alternative da seguire nel caso in cui il progetto prescelto non risultasse realizzabile o competitivo.
Un totale di 266 contributi all’aggiornamento della ESPP 2026 è stato esaminato da gruppi di esperte ed esperti in preparazione dell’Open Symposium. I lavori del Simposio verranno sintetizzati in un Physics Briefing Book, che costituirà la base per la sessione di stesura del documento finale prevista dall’1 al 5 dicembre 2025. Il Gruppo per la Strategia Europea dovrebbe presentare al Consiglio del CERN l’aggiornamento delle raccomandazioni nella prima parte del 2026.