IL MISTERO NASCOSTO NEI PRIMI TRE MINUTI DI VITA DELL’UNIVERSO

Berillio 2016Accade tutto nei primi tre minuti. È in questo breve intervallo di tempo subito dopo il Big Bang che si formano gli elementi più leggeri e abbondanti dell’Universo. Qualcosa, però, non quadra. Il litio. La stima dei modelli teorici è più abbondante di un fattore tre rispetto a quella dedotta dalle osservazioni. È il cosiddetto Problema del Litio Cosmologico. Persiste da 40 anni. I fisici della Collaborazione n_TOF al CERN di Ginevra, cui partecipano i ricercatori dell’INFN, lo hanno affrontato effettuando delle misure complesse sul berillio. I risultati sono stati pubblicati su Physical Review Letters (PRL). Lo studio, per la sua importanza, è stato, inoltre, selezionato dalla rivista come “Editors’ Suggestion”.

I ricercatori della Collaborazione n_TOF hanno scelto il berillio (7Be), perché è quasi esclusivamente dal suo decadimento che il litio cosmologico è prodotto nella cosiddetta Nucleosintesi del Big Bang (BBN). Una possibile spiegazione dell’abbondanza del litio è che nei modelli teorici sia sovrastimata la produzione di berillio. Oppure, che sia sottostimata la sua distruzione, in seguito a reazioni indotte da neutroni o particelle cariche.

 

“Abbiamo proposto e realizzato la misura della sezione d’urto di breakup in due particelle alfa. Si tratta di una misura molto complessa – sottolinea Massimo Barbagallo, fisico del CERN e della sezione INFN di Bari e primo autore dello studio -. L’unico dato esistente su questa reazione è stato, infatti, ottenuto nel 1963 con neutroni termici (25 meV), al reattore di Ispra. La sezione d’urto alle energie di interesse per la BBN (20-200 keV) – aggiunge Barbagallo – era finora basata esclusivamente su estrapolazioni teoriche, ritenute incerte anche di un fattore dieci”.

L’apparato sperimentale, ad alta efficienza e selettività, è stato sviluppato dal gruppo INFN, in particolare presso i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania.

“Il nostro studio – spiega Barbagallo – ha dimostrato che, nel range d’interesse per la BBN, la misura fornisce un valore dieci volte inferiore a quanto attualmente utilizzato nei modelli teorici, chiarendo in maniera inequivocabile che questo canale di reazione non è in grado di risolvere il Problema del Litio Cosmologico. Il mistero, quindi, permane. Ma adesso abbiamo aggiunto un tassello in più nel puzzle del litio cosmologico. La sua soluzione – conclude il fisico – va, dunque, cercata in scenari alternativi”. Secondo alcuni modelli, il Problema del Litio Cosmologico potrebbe anche essere un segnale di fisica oltre il Modello Standard.

L’Abstract dello studio

http://journals.aps.org/prl/abstract/10.1103/PhysRevLett.117.152701

 

Potrebbero interessarti anche
Cerimonia di inaugurazione del laboratorio INTEGRA. In primo piano uno dei Digital Optical Module (DOM) di KM3NeT.

Inaugurato INTEGRA, il nuovo laboratorio di integrazione di KM3NeT

Il premio INFN “Milla Baldo Ceolin” 2025

L’INFN premia le migliori neolaureate in fisica teorica

Ricercatori e ricercatrici che collaborano allo sviluppo di tecnologie quantistiche presso l'SQMS Quantum Garage, una delle strutture di ricerca quantistica sviluppate dal Centro. ©Ryan Postel, Fermilab

Quantum computing: si rinnova la collaborazione tra INFN e il laboratorio statunitense SQMS

Stand di INFN Kids al Lucca Comics&Games 2025

Scienza, giochi e fumetti: l’INFN al Lucca Comics&Games

Copertine dei libri della cinquina finalista dell'XI edizione del Premio Asimov

Al via l’XI edizione del Premio ASIMOV: annunciati i libri finalisti 

Chiara Maccani, dottoranda al CERN e all'Università di Padova, al lavoro sul rivelatore TWOCRYST nel tunnel dell'LHC ©Sune Jakobsen

Ricerca di nuova fisica: dai cristalli curvi un possibile nuovo approccio