Addio a Renato Angelo Ricci

5 Dicembre 2025

È scomparso questa notte, 5 dicembre a Padova, all’età di 98 anni il fisico Renato Angelo Ricci, considerato il padre della spettroscopia nucleare in Italia.

Professore emerito all’Università degli Studi di Padova, Ricci ha dato un contributo straordinario allo sviluppo della fisica nucleare nel nostro Paese e alla storia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dove ha ricoperto ruoli di grande responsabilità: è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro, vicepresidente dell’Istituto, e presidente della commissione nazionale INFN dedicata alla fisica nucleare. Ricci ha avuto incarichi di coordinamento anche oltre l’INFN, è stato infatti presidente della Società Italiana di Fisica (SIF) e della Società Europea di Fisica (EPS).

Scienziato brillante e appassionato, ha pubblicato numerosi contributi nel campo della spettroscopia nucleare, della fisica degli ioni pesanti, della storia della fisica e della fisica interdisciplinare. A lui si deve l’arrivo in Italia, presso i Laboratori di Legnaro, del primo acceleratore elettrostatico di ioni pesanti: il TANDEM da 16 MV. È stato, inoltre, un generoso docente che ha accompagnato centinaia di giovani ricercatori e ricercatrici nel loro percorso di tesi.

Per il suo eccezionale contributo alla crescita dell’Istituto, nel 2023 Ricci è stato insignito della Medaglia INFN, prestigioso riconoscimento conferito a figure che hanno segnato la storia dell’Ente.

“Ho avuto il piacere di conoscere Renato Angelo Ricci quando ero un giovane ricercatore appena laureato e fin da subito ho capito di trovarmi di fronte non solo a un brillante scienziato, ma a una persona speciale,” ricorda Antonio Zoccoli, presidente INFN. “La sua visione e il suo contributo alla fisica nucleare hanno avuto un ruolo decisivo nello sviluppo dei Laboratori Nazionali di Legnaro e del nostro Istituto. Ma ciò che lo distingueva davvero era la sua attenzione verso i giovani e verso il lato umano della ricerca. Per me è stato sin dall’inizio un punto di riferimento, una guida che nel tempo è diventata un prezioso collega e amico. Ciao, Renato!”

“Da ricercatrice in fisica nucleare per me Renato Angelo Ricci è stato una grande fonte di ispirazione e un punto di riferimento importante durante i primi anni della mia carriera,” commenta Angela Bracco, presidente della Società Italiana di Fisica. “Ho sempre ammirato la sua capacità di saper entusiasmare e ispirare i giovani e la sua dote per l’insegnamento. Per la SIF, è stato un autorevole e vigoroso presidente e anche negli ultimi anni, da presidente onorario, è sempre stato molto presente e attivo in tutte le attività della nostra società. Lascia una grande testimonianza di amore per la fisica, dedizione alla comunità e vivacità intellettuale.”

“Ho conosciuto Renato appena ho assunto la carica di direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro. Mi hanno subito colpito la sua lucidità, la sua visione e il suo profondo senso di attaccamento ai laboratori e all’INFN,” ricorda Diego Bettoni, componente della Giunta Esecutiva INFN e già direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro. “Renato identificava il proprio percorso scientifico con quello dei laboratori ed era consapevole di quanto, nella scienza, una profonda conoscenza della storia, che lui possedeva, fosse fondamentale per costruire il futuro. Ricordo ancora le lunghe e preziose chiacchierate in ufficio o a pranzo durante le quali scambiavamo idee sui laboratori. Mi mancheranno molto.”

“Se penso a Renato Angelo Ricci, mi viene in mente una frase di Isaac Newton: se abbiamo visto più lontano degli altri, è perché siamo saliti sulle spalle dei giganti,” racconta Faiçal Azaiez, direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN. “Per molte generazioni di scienziate e scienziati, il professor Ricci è stato uno di questi giganti.”

“È con triste malinconia che ho appreso che è mancato Renato Angelo, il nostro Prof. Ricci, sotto la cui guida mi sono laureata e che ha rappresentato per me un prezioso mentore e un caro amico,” racconta Fabiana Gramegna, già direttrice dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN e allieva di Ricci. “È stato il primo direttore dei nostri laboratori e anche quello che, dopo la fine del suo mandato, ha continuato ad amarli in modo profondo, restando sempre un ottimo consigliere, attento ai luoghi, alle infrastrutture, ma soprattutto alle persone. Era sempre disponibile per chi avesse bisogno di un consiglio, di un confronto o di sostegno. Scienziato e docente appassionato e vivace, di lui ci resterà il ricordo della sua capacità sopra la media di saper sempre intervenire con competenza, conoscenza e razionalità nei dibattiti politico-scientifici, ma anche e soprattutto della sua grande umanità e capacità di parlare con tutti e tutte così da farci sentire parte di un progetto comune. Ciao, caro maestro!”

 

Renato Angelo Ricci.
Laureato in fisica nel 1950 presso l’Università degli Studi di Pisa e diplomato presso la Scuola Normale Superiore nel 1951, ha perfezionato gli studi in fisica atomica e nucleare a Parigi, presso l’École polytechnique e il Collège de France, come allievo dei premi Nobel Louis de Broglie e Frédéric Joliot Curie.
Docente e ricercatore di fisica generale sperimentale e nucleare presso le Università di Pisa, Torino, Napoli, Firenze, Padova, ha diretto attività di ricerca in fisica nucleare e fisica applicata oltre che in Italia, in Olanda, Francia, Brasile e Germania.
Pioniere nello sviluppo in Italia della spettroscopia nucleare e della fisica degli ioni pesanti, è autore di oltre 300 pubblicazioni nel campo della fisica nucleare fondamentale e applicata, oltre che di articoli e rassegne connessi con l’informazione scientifica e con i problemi energetici e ambientali. È stato anche coordinatore e autore delle voci di Fisica Nucleare dell’Enciclopedia delle Scienze Fisiche Treccani.

Chiamato da Claudio Villi all’Università di Padova per la Cattedra di Fisica Generale e di Fisica Nucleare, dal 1968 al 1979 è stato il primo direttore dei Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN, realizzando il progetto di installazione del primo acceleratore elettrostatico italiano per ioni pensanti (Tandem da 16 MV); dal 1980 al 1982 è stato vicepresidente dell’INFN; dal 1981 al 1998 è stato presidente della Società Italiana di Fisica, di cui è attualmente presidente onorario; e dal 1989 al 1991 ha ricoperto l’incarico di Presidente della Società Europea di Fisica (EPS).
Nel corso della sua lunga carriera scientifica ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui la Medaglia d’oro della SIF per l’Anno Mondiale della Fisica 2005. Nel 1998 gli è stata conferita la Laurea honoris causa dall’Università di Bucharest e nel 1999 dall’Università di Rio de Janeiro. Nel 2023 è stato insignito della Medaglia INFN, prestigioso riconoscimento che l’Istituto conferisce a chi, come Ricci, ha dato un contributo eccezionale alla storia dell’Istituto.
Ha promosso la partecipazione di gruppi di Padova e Legnaro alle ricerche di fisica degli ioni pesanti relativistici presso l’acceleratore SPS del CERN di Ginevra e attualmente alla collaborazione ALICE a LHC (Large Hadron Collider).

 

Renato Angelo Ricci
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