DARKSIDE-50, OBIETTIVO: LA MATERIA OSCURA

22 Gennaio 2014

Ha iniziato recentemente a prendere dati DarkSide-50, il nuovo rivelatore dedicato alla ricerca della materia oscura installato ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Realizzato con l’importante contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), della National Science Foundation (NSF) e del Department of Energy (DOE), DarkSide-50 è frutto di una collaborazione internazionale che vede la partecipazione anche di Francia, Polonia, Ucraina, Russia e Cina.  
“Siamo in una fase del progetto molto interessante: la calibrazione con sorgenti radioattive, – spiega Cristiano Galbiati, dell’Università di Princeton, uno dei due coordinatori del progetto – ci permetterà di dimostrare le caratteristiche uniche dell’argon, che ne fanno la scelta migliore per una grande caccia alla materia oscura”.
“L’INFN ha contribuito in maniera determinante all’installazione dell’esperimento ai Laboratori del Gran Sasso, una delle sue realtà di eccellenza”, sottilinea Gioacchino Ranucci, della sezione INFN di Milano, altro coordinatore del progetto. “DarkSide-50 – prosegue Ranucci – rappresenta un ulteriore passo nello sviluppo di tecniche di rivelazione di particelle a livelli estremi di radiopurezza, basate sull’utilizzo di materiali a bassissimo contenuto di radioattività, settore nel quale i Laboratori del Gran Sasso hanno acquisito un indiscusso ruolo di leadership mondiale”.
DarkSide-50 è un rivelatore il cui cuore è costituito da un bersaglio di argon liquido, con cui dovrebbero interagire le WIMP (Weakly Interacting Massive Particles), il più probabile candidato per la materia oscura. Esso è circondato da altri due volumi riempiti rispettivamente di scintillatore liquido e di acqua, utilizzati per la riduzione e l’identificazione dei segnali di fondo.
La materia oscura costituisce il 25% di ciò che esiste nel nostro universo ed è in quantità cinque volte maggiore rispetto alla materia ordinaria di cui siamo fatti noi e tutto ciò che conosciamo. Riuscire a rivelarla e studiarla ci fornirebbe fondamentali informazioni sul nostro universo.

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