Nelle comunità scientifiche, e in particolare in fisica, la sostenibilità viene oggi affrontata non solo come fenomeno da studiare ma come tema cruciale da incorporare in tutti i grandi progetti scientifici futuri come, ad esempio, il Future Circular Collider (FCC) e l’Einstein Telescope (ET), oltre che nelle attività di ricerca in corso.
Già nel 2020, la comunità europea della fisica delle particelle ha pubblicato un aggiornamento della Strategia Europea per la Fisica delle Particelle. In questo documento, si raccomandava al CERN di condurre uno studio di fattibilità per FCC, un gigantesco acceleratore che potrebbe diventare il successore del Large Hadron Collider (LHC). È stato anche sottolineato che “un piano dettagliato per la minimizzazione dell’impatto ambientale, il risparmio e il riutilizzo dell’energia dovrebbe far parte del processo di approvazione di qualsiasi grande progetto”.
In altre parole, la sostenibilità deve essere incorporata in ogni progetto di costruzione di grandi apparati sperimentali e infrastrutture di ricerca della fisica fondamentale. Questo principio è ormai condiviso e adottato dalla comunità scientifica nel suo insieme. Più in generale, il CERN si è impegnato affinché ogni nuovo progetto del Laboratorio sia un esempio di infrastruttura di ricerca sostenibile, integrando i principi dell’ecodesign in ogni fase del progetto, dalla progettazione alla costruzione, alle operazioni e allo smantellamento. Per approfondire questo tema potete visitare la pagina del Cern dedicata.
Lo studio di fattibilità per FCC è stato pubblicato lo scorso marzo e si compone di un rapporto in 3 volumi di cui il terzo è dedicato specificatamente a “Ingegneria civile, implementazione e sostenibilità.”
Lo studio prevede progetti per una nuova infrastruttura di ricerca che ospiterà la prossima generazione di acceleratori di particelle ad alte prestazioni per estendere la ricerca attualmente condotta al CERN consentendogli anche di mantenere la leadership nel settore. Il documento esplora diverse opzioni di acceleratori, combinate in un’unica infrastruttura di ricerca costituita da un tunnel sotterraneo di 90 km, in grado di offrire un programma di fisica solido e diversificato con un orizzonte che si estende oltre la fine del secolo.
La fattibilità ambientale di FCC viene analizzata valutando aspetti che vanno dalla preservazione della biodiversità al riutilizzo dei materiali estratti dagli scavi, studiando tecnologie più efficienti dal punto di vista energetico e implementando soluzioni di energia rinnovabile. Lo studio affronta anche la questione del bilancio energetico del progetto lavorando da una parte, sull’efficientamento del sistema dei magneti superconduttori, e dall’altra esplorando nuovi scenari per la sostenibilità del consumo energetico puntando a un approvvigionamento energetico basato su un mix di fonti rinnovabili. L’INFN è coinvolto in FCC con una complessa attività di ricerca e sviluppo nell’ambito del rivelatore IDEA (Innovative Detector for Electron-positron Accelerator), ed anche attraverso lo studio delle infrastrutture da realizzare e il progetto dell’acceleratore leptonico.