“Abbiamo osservato nei nostri dati dei segni chiari della presenza di una nuova particella, con un livello di incertezza di 5 sigma nella regione di massa attorno ai 126 GeV”: così Fabiola Gianotti spokesperson di Atlas annuncia il meraviglioso risultato di quest’ultimo anno di collisioni a LHC. A consacrare quella che a tutti pare l’annuncio preliminare di una scoperta, un seminario al CERN di Ginevra con la stessa Gianotti e Joe Incandela spokesperson di CMS. Per avere la certezza definitiva bisognerà aspettare l’elaborazione dell’enorme massa di dati che LHC – perfetto nella sua efficienza fino ad ora – ha fornito e fornirà nei prossimi quattro mesi ai ricercatori. In contemporanea al seminario e alla seguente conferenza stampa del CERN, si è tenuto a Roma, nella sede della presidenza dell’INFN, un incontro con la stampa a cui hanno partecipato decine di giornalisti. Nel coro dell’incontro, il presidente dell’INFN ha sottolineato come il grande successo della fisica italiana – protagonista al CERN e negli esperimenti sul bosone – veda nel nostro paese una situazione paradossale: giovani ricercatori ben formati finiscono troppo spesso per trovare ottimi contratti all’estero e per “fuggire” dal nostro Paese.
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L’INFN a BergamoScienza2025
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