VISTO NUOVO TIPO DI OSCILLAZIONE DEL NEUTRINO

19 Luglio 2013

La collaborazione internazionale T2K ha confermato, in via definitiva, di aver osservato l’oscillazione del neutrino muonico in neutrino elettronico. Si tratta di un esperimento simile a quello che vede il CERN inviare fasci di neutrini verso i laboratori del gran Sasso: in questo caso i neutrini vengono inviati dal Japan Proton Accelerator Research Complex di Tokai (Giappone) a 295 km di distanza fino al rivelatore Super Kamiokande, sotto il monte Kamioka. I risultati dell’esperimento sono stati presentati alla Conferenza della European Physical Society che si tiene a Stoccolma dal 18 al 24 luglio (http://eps-hep2013.eu) Nel 2011 la collaborazione aveva per prima dato indicazioni sull’esistenza di questo processo. Adesso con 3,5 volte più dati questa trasformazione viene definitivamente provata. Antonio Masiero, vicepresidente dell’INFN ha commentato così “Il risultato di T2K è di grande rilevanza per due aspetti. Da una parte, è la prima volta che abbiamo una chiara evidenza sperimentale che, durante un viaggio di qualche centinaio di chilometri, in un fascio composto solo da neutrini di tipo muonico compaiono dei neutrini di tipo elettronico; dall’altra, il risultato di T2K offre promettenti prospettive per la scoperta, in un giorno non troppo lontano, di un affascinante fenomeno mai visto sinora nel mondo dei neutrini, la cosiddetta violazione della simmetria CP. Quest’ultima potrebbe essere la causa ultima della prevalenza della materia sull’antimateria nei primissimi istanti dell’Universo dopo il Big Bang. L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è presente con una decina di fisici in T2K. La componente italiana, anche se numericamente modesta, ha dato un contributo rilevante all’esperimento nella costruzione di uno dei due rivelatori. Tra l’altro i nostri fisici hanno pensato di riutilizzare per T2K lo storico magnete UA1 di cui aveva fatto uso Carlo Rubbia nel suo esperimento al CERN che condusse alla scoperta del bosone W e gli valse il premio Nobel nel 1984. È una continuità simbolica che riafferma il costante ruolo di primo piano della fisica italiana e dell’INFN a livello internazionale nel campo di ricerca delle particelle e forze fondamentali della Natura. Sul sito ScienzaPerTutti  un approfondimento del risultato raggiunto. (e.c.)

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